Simboli decorativi e memoria tessile nell’appennino abruzzese, questo il titolo del seminario Workshop che Adriana Gandolfi, del Centro Regionale per i Beni Culturali della Regione Abruzzo, in qualità di consulente scientifica per il Progetto “Tessartè”, ha riservato alle classi terze e quarte del Liceo Artistico (ex Istituto d’Arte)  “G. Mazara” di Sulmona, martedì 26 aprile.

L’intento è stato quello di introdurre l’argomento progettuale illustrando, in chiave antropologica, la dinamica espressiva delle arti applicate di tipo tradizionale che trasmettevano “saperi e valori” alle immagini che, oltre alle finalità puramente estetiche e decorative, rispondevano anche ad una funzionalità di tipo magico simbolica, esercitando valenze apotropaiche per l’individuo e per il contesto ambientale di riferimento.

Spesso, la rappresentazione trascendeva l’ambito esistenziale personale favorendo la relazione con l’altrove oltremondano, sublimando nel pensiero magico l’arcano “soprannaturale” e questo collegamento con le potenze cosmiche costituiva l’origine della presupposta funzione beneaugurante di molta parte degli apparati simbolici riprodotti. L’analisi dei simboli, proposta avvalendosi di una proiezione multimediale di slide esplicative, è stata introdotta con sistema comparativo, attraversando il percorso millenario delle espressioni artistiche del bacino mediterraneo sin dall’antichità.  Evidenziando quelle decorazioni che risultano maggiormente presenti come “memoria storica”, sui manufatti tessili  prodotti a Pescocostanzo tra i secoli XVII e XIX  e riproposti tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso dallo stesso Istituto d’arte di Sulmona, sotto la guida “lungimirante” del Prof. Italo Picini, coadiuvato dalla tessitrice pescolana Maria D’Eramo.

Artistiche riproduzioni di abilità altrimenti “perdute” che costituiranno l’esposizione conclusiva di “Tessere è Arte”, che proseguirà fino al 30 maggio presso il “Polo museale” di Badia Morronese.

 (testo a cura di Adriana Gandolfi)