Ascolta, mostra di scultura

ascolta mostra pescara
07 Giu

“Ascoltare l’anima, la sua forma”

Ascolta, mostra di scultura a cura di Maria Gabriella Ciaffarini al Museo delle Genti d’Abruzzo.
OPENING 11 giugno 2023 ore 17.30

È possibile dare una forma alle emozioni?

La domanda sembra orientare verso una lettura introspettiva di chiara matrice romantica eppure la stessa domanda diventa straordinariamente legittima, forse inutilmente retorica, nel momento in cui ci troviamo di fronte alle sculture di Carla Cerbaso; l’artista infatti dimostra di saper esprimere le emozioni e il loro portato irrazionale attingendo alle categorie formali della ragione.

Carla Cerbaso è un’artista eclettica che sa raccontarsi attraverso la pittura, la scultura e la poesia: ella plasma l’argilla come plasma le parole, una stessa vena immaginifica è sorgente delle sue sculture e dei suoi carmi. L’artista domina la materia in forza di una capacità di osservazione che rende evidente il fluire delle passioni, coglie il climax dell’istante più intenso e lo plasma attraverso una geometria elegante nella sua complessità. Le sculture sono costituite da un rincorrersi di linee curve che restituiscono all’osservatore la sensazione di una sostanza morbida proprio come sentiamo in cuore le nostre emozioni.

Riflettere su queste opere equivale a sperimentare una raffinata sinestesia in cui la vista si traduce in sensazioni tattili e queste accendono a loro volta emozioni che rimandano a narrazioni esistenziali per sfociare in  concetti astratti. Nell’arte della Cerbaso  convergono lo studio del corpo umano ereditato dalla grande tradizione classica, l’analisi psicologica delle movenze fisiche, lo studio tecnico delle possibilità plastiche del materiale utilizzato, l’argilla o la pietra, e una cura attenta per la scelta della finitura coloristica bianca, grigia, brunita, lucida, opaca scelta per delineare dei modellati che splendono per l’autenticità dell’ispirazione e la naturalezza dell’eleganza.

Le influenze culturali riconoscibili in questi lavori rimandano all’attenzione per la fisicità di un Rodin filtrata attraverso la levigatezza purissima dell’Art Nouveau. Le sculture attingono ad una dimensione archetipica, parlano di Anima e di Animus, di principio femminile e maschile, che dialogano e si intrecciano in un’intensa ricerca di comunicazione. Si percepisce, a volte, un senso tragico del tempo e della vita in cui l’amore diventa la condizione esistenziale vagheggiata o sofferta, l’ancora di salvezza agognata da due naufraghi e al tempo stesso la tempesta che li tormenta.

La passione, quindi, non è solamente il turbine che travolge, ma anche l’approdo in cui trovare l’abbraccio, sorgente e motivazione dell’esistenza. Si percepisce il paradosso di chi raggiunge la consapevolezza di se stesso in un supremo, quasi disperato, atto di  abnegazione, un abbandonarsi al fluire dei corpi, delle sensazioni e dei sentimenti, un  accettare lo scioglimento della propria individualità per elevarsi ad una unità  superiore il cui significato è al tempo stesso cosmico, estetico, etico ed esistenziale.

È un puro piacere analizzare da vicino le sculture di Carla Cerbaso per studiare l’intreccio delle figure, sempre così chiaro nella comunicazione delle intenzioni espressive, così come è un piacere osservare le stesse opere a una distanza maggiore per godere della struttura geometrica complessiva, a uovo, a piramide, a spirale, che dichiara il raggiungimento dell’unità dei due princìpi o anche il dramma dell’incomunicabilità. In quanto princìpi universali i soggetti non hanno volto, ma le posture, le inclinazioni o le torsioni dei corpi, i gesti di intimità o di evitamento esprimono inequivocabilmente sentimenti e stati d’animo.

Ciò che colpisce nell’arte di Carla Cerbaso è la delicata poesia che intride ogni opera, una poesia ricca di energia e incisività, mitopoietica e catartica che inevitabilmente si specchia e risuona nell’osservatore poiché suggerisce e mette a nudo l’essenza di situazioni complesse che fanno parte del vissuto emozionale di ogni essere umano.

Maria Gabriella Ciaffarini

BIOGRAFIA ARTISTICA DI CARLA CERBASO

Carla Cerbaso cresce con una spiccata vena artistica, pur conseguendo studi scientifici. Il suo percorso inizia nel 1988 ma sarà sospeso per molti anni. Nel 2011 riprende la strada dell’Arte con decisione, comincia con la pittura e contemporaneamente intraprende un nuovo percorso dedicato alla scultura, inizia a plasmare l’argilla fino ad approdare nel 2019 nel laboratorio  del Maestro Walter Zuccarini dove scolpisce la pietra della Maiella.

Partecipa a Simposi, Collettive e Premi dove si colloca sempre in posti di rilievo. Vanta Personali di successo tra cui  “Immagini dai sogni “, “L’Io Onirico”, “Panta Rei” e “Complessa Armonia”. Presente nel 2015 alla Biennale di Palermo con la pittura, presenziata dal prof. Vittorio Sgarbi e alla Biennale di Roma nel 2022 con la scultura.

Vanta molteplici  presenze al Premio Sulmona dove la sua opera scultorea “La madre” ottiene una menzione dal Prof. Vittorio Sgarbi. Quarta classificata nel 2014 con la scultura “Infinito” e  seconda  per ben due volte alla Rassegna d’Arte di Pittura e Scultura del Premio d’Annunzio:  nel 2015 con la scultura “Pescatrici di sogni”, nel 2016 con la scultura “La madre”. La sua opera pittorica “Kaos” figura nell’Elite 2017 Selezione Arte,  introdotto da Philippe Daverio.

Nel 2021 inizia la collaborazione con l’Artista e Architetto Francesco Iacovetti approdando ad una nuova esperienza attraverso opere a quattro mani realizzate con penne a sfera e la Realtà Aumentata, sperimentando così nuovi approcci all’Arte. Carla  trova nella scultura una profonda similitudine con la poesia, riprende i suoi scritti e nel 2015,  pubblica la prima silloge “ L’Attesa di sempre” con Irdi-Destinazionearte.

Nel 2018 pubblica con la casa editrice Tabula Fati la silloge “Come Le Barche Stanche Della Calma” con cui sarà finalista al Premio per l’Editoria Abruzzese. Pluripremiata al Premio Internazionale Histonium di Vasto con una poesia dedicata alla madre e successivamente per la Silloge “Come le barche stanche della calma”. Partecipa al Premio Sinestetica con la Video Poesia, altra espressione artistica alla quale si avvicina, ottenendo una menzione speciale nel 2020.

Nel 2022  le sue Video Poesie saranno presenti alla sua Mostra personale di scultura “Intimità Svelata” nello Spazio Matta di Pescara esprimendo pienamente al pubblico il suo modus operandi riguardante queste due espressioni artistiche. Nello stesso anno, in collaborazione con la UED (Università Europea Del Design) di Pescara, presenta con l’Artista Francesco Iacovetti  la mostra “ Cavità”,  titolo tratto da una delle opere che sarà trasferita su un abito indossato dall’Artista in occasione del Vernissage.  Nel 2023 la sua ultima raccolta di poesie intitolata “Ascolta”  viene pubblicata dalla Masciulli Edizioni e presentata presso la Fondazione Pescara Abruzzo durante la mostra a quattro mani dal titolo “Dune”con l’Artista Architetto Francesco Iacovetti.

Nella medesima mostra, l’ISIA, Istituto Superiore Delle Industrie Artistiche di Pescara,  collabora attivamente con gli Artisti,  elaborando l’opera scultorea “ l’Abbraccio”, attraverso la realizzazione di un ologramma digitale e di una copia in scala ridotta realizzata con stampante 3D.

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Chi siamo

Il Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara, articolato in 13 grandi sale espositive, traccia la storia dell'uomo in Abruzzo dal suo primo apparire come cacciatore paleolitico fino alla rivoluzione industriale ed alla conseguente cesura del millenario rapporto e adattamento economico e culturale con l'ambiente caratterizzato prevalentemente da montagne.

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